sabato 24 ottobre 2009
Caso Caracciolo, LU: accettare tutte le opinioni anche le più assurde
Talvolta ai maestri di libertà, tolleranza e democrazia che governano le istituzioni repubblicane, siano essi parlamentari, amministratori locali o rettori di grandi atenei bisogna ricordare alcune cose che sembra dimentichino spesso.
Dalla Costituzione della Repubblica italiana: Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E ancora: Art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ma come sempre accade c’è qualcuno meno uguale di altri, c’è qualcuno per il quale la Costituzione non vale.
Cari governanti, amministratori, professoroni, una democrazia liberale è veramente tale se si ha il coraggio di accettare tutte le idee e tutte le opinioni anche le più assurde o inaccettabili. Altrimenti si tratta di un regime più o meno tollerante, ma nulla di più: Il prof. Caracciolo ha il diritto di avere ed esprimere le proprie idee senza per questo dover pagare pegno a sedicenti tolleranti liberali.
Per noi la cosa più semplice da fare in questi casi è confutare le tesi altrui con altre tesi più valide. Chi vuole cimentarsi in un’opera cosi semplice?
Lotta Universitaria
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